luglio 15, 2008

Drive tale n° 1 (part one – The race)

Apro, con questo, il filone dei racconti di viaggio da autofilo anglofilo vintage.
L'occasione è le Mans Classic 2008, giunto alla IV edizione, tutte presenziate con l'apprezzata partecipazione di R, compagno d'avventure automobilistiche.
Ad oggi è, a nostro giudizio, una tra le più belle ed entusiasmanti manifestazioni per auto d'epoca a cui è possibile assistere, almeno nel vecchio continente.
La concentrazione di macchine in gara, auto storiche di appassionati spettatori e pubblico si cifra su numeri di per se esplicativi, rispettivamente: oltre 300, 5000 e più, molto probabile 50000.
Le gare sono entusiasmanti perché i partecipanti corrono davvero, sia che siano al volante delle gloriose auto degli anni 1920/50, nostre preferite, sia che pilotino i prototipi più recenti degli anni '70. E poi, le gare in notturna ... un fascino unico.
Anche il contorno è unico: la miriade di auto d'epoca che si vede all'interno del circuito Bugatti portate dai numerosi club presenti, dalle altrettanto numerosissime auto, sempre d'epoca, che circolano nei dintorni di Le Mans nei tre/quattro giorni della manifestazione fanno vivere atmosfere d'altri tempi. Sono in circolazione oggetti incredibili, pezzi unici.
Quest'anno per la prima volta abbiamo deciso di presenziare alle gare anche a le Virage d'Arnage: una svolta a 90° dopo un rettilineo a tutta velocità interrotto dalla chicane, Indianapolis, molto veloce, un vero esame per il sangue freddo dei piloti e per i freni delle vetture. La nostra scelta è caduta sugli orari notturni ancor più fascinosi. Grandi numeri per le derapate controllate delle auto anni '20-'50, forti emozioni per i prototipi anni '70, sia per il rumore assordante dei loro motori che per le velocità a cui arrivano e che devono rapidamente contenere per affrontare la famigerata curva.
Il tutto allietato dalla presenza dell'uomo des saucisses et marendaz
(salsicce e wuster), che imperterrito alle 2 di notte era ancora ai comandi della griglia ad arrostirne a decine per volta, con una clientela che non lo abbandonava mai.
Un avvenimento da non perdere per qualsiasi appassionato di auto, d'epoca e non.
Quelque remarque all'organizzazione sempre più assetata d'argent, con piccole e grandi pecche facilmente risolvibili.
Alla prossima (agosto 2008: 60° Jaguar XK).

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