settembre 30, 2008

Altro della serie paga pantalone.

Nello scorso week-end si è svolto nella località dove abito il mondiale di ciclismo e la mia abitazione si trovava sul tracciato del circuito.
Nel tratto di strada visibile da casa mia, circa 300 metri, erano presenti, in ordine alfabetico: Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria (due/tre uomini per ciascun corpo). E così penso sia stato per tutti i 17 km del tracciato.
E' normale che per avvenimenti che coinvolgono molto pubblico vi sia una adeguata presenza di forze dell'ordine per ogni eventualità. Nulla da eccepire.
Prima della gara e dopo sono passati i mezzi per portare e quindi riprendere gli uomini dislocati. Naturalmente i Carabinieri sono venuti con il loro convoglio di 2 / 3 camionette, la Guardia di Finanza è venuta con il loro convoglio di 2 / 3 camionette, la Polizia Penitenziaria è venuta con il loro convoglio di 2 / 3 camionette: totale per dislocare 5/6 uomini sono passati 7 / 8 mezzi.
Non era meglio che ad ogni corpo venisse assegnato un tratto di strada così si risparmiava un po' di benzina, visto che, taglia spese di qua taglia spese di la,
oramai scarseggia anche quella alle Amministrazioni dello Stato ?

settembre 25, 2008

Paradosso italiano, uno dei tanti. Tanto paga pantalone.

Stanno proliferando le telecamere in vie, viali, piazze e parchi delle nostre città e paesi, soldi spesi dalle nostre amministrazioni (e presi dalle tasche di pantalone-cittadino).
Nel nome della sicurezza può anche andare bene, chi non ha nulla da nascondere nulla ha da temere.
Oggi il garante della privacy (pagato da pantalone) dopo avere emanato norme che ci hanno e continuano ad affogarci di carta (con buona pace del rispetto per la natura), ha deciso che è meglio che la GdF (paga sempre pantalone) verifichi che non si violi la privacy.
Nel frattempo nella cassetta della posta di casa (ed anche nell'e-mail) arrivano tonnellate di carta da enti, società assolutamente sconosciuti che chissà come hanno il mio indirizzo (non ho mai avuto il mio nome sull'elenco telefonico).
Mi verrebbe voglia, se non dovessi spendere altri soldi, mandare tutta sta pos(ta)pazzatura al garante della privacy.

settembre 22, 2008

Mobilità sostenibile (2) - The End.

La buona volontà non basta.
Approfondita la questione, per il privato ghe n'è minga (come dicono a Milano).
Il prezzo in Italia della Panda elettrica è oltre i 30.000 IVA esclusa.
Senza incentivi, la Lombardia prevedeva per i privati che si convertivano all'elettrico 2.000 Euro di contributo insufficienti per garantire una convenienza al maggior investimento.
Le pubbliche amministrazioni potevano invece beneficiare di ben 15.000 Euro di intervento da parte dello Stato, ben altra cosa!
Conoscendo come le cose pubbliche funzionano ci sarà più di una auto elettrica parcheggiata ed inutilizzata da qualche parte.
Quindi andremo avanti a petrolio emettendo CO2 ed annessi e connessi.

settembre 15, 2008

Mobilità sostenibile (1)

Da sabato scorso ho cominciato a mettere il naso più approfonditamente nel mondo della mobilità elettromotorizzata.
L'occasione me l'ha data il VelExpo Ticino, mostra dedicata alla mobilità sostenibile ed ai veicoli efficienti.
Premetto che limito il discorso all'automobile.
Appassionato da sempre di automobili, ho potuto constatare che fino a poco tempo fa l'applicazione della motorizzazione elettrica alle auto è sostanzialmente rimasta ferma, per autonomia e velocità, ai primi del '900. Qualche miglioramento è stato apportato dall'elettronica, ma niente di più, il problema più “pesante” dipende dalle batterie. Indubbiamente credo che le lobby petrolifere, con le case automobilistiche compiacenti, abbiano qualche merito in materia.
Il panorama automobilistico si sta ampliando verso le motorizzazioni a gas (metano e GPL), tecnologie che vivacchiano da qualche decina d'anni, ma non risolvono alla radice il problema dell'inquinamento. Meglio comunque il metano rispetto al GPL. La macchina si può comperare poi però resta il problema di trovare il distributore, soprattutto per il metano che arriva dappertutto ma non è possibile fare il pieno dal rubinetto della cucina.
La vera scommessa a mio giudizio è nell'elettrico.
C'è già più di qualche segnale in questa direzione. No comment sulle ibride Toyota Prius e Honda Civic, così come sulla pseudo ibrida Smart Micro Hybrid Drive, che l'ibrido ce l'ha solo nel nome: è propulsa con la più classica benzina con una “invenzione” che spegne il motore quando si ferma ad esempio ai semafori. Ah il marketing !
Purtroppo per questioni lavorative mi sciroppo circa 120 km giornalieri a/r per recarmi a Milano; mi farebbe volentieri piacere farne a meno delle questioni lavorative intendo.
Ebbene ho scoperto che cominciano ad esserci in giro auto 100% elettromotorizzate che sono in grado di percorrere i miei 120 km con un pieno di EE.
Stiamo parlando di utilitarie quali Renault Twingo e Fiat Panda, ma per fare il pendolare sono più che sufficienti.
Raccolte un po' di informazioni, fatti due conti veloci risulta che, in base al mio uso lavorativo, con l'elettrica verrei a spendere circa 1000 Euro in più all'anno. Il calcolo tiene conto solo delle “palanche” (traduzione dal genovese di soldi) che uscirebbero dalle mie tasche.
La cosa non mi preoccupa più di tanto, si può affrontare, però se il bilancio anziché essere a +1000 fosse a -1000 per la motorizzazione elettrica non avrei dubbi a sceglierla da subito.
Tuttavia approfondirò la questione anche perché ho scoperto che uno di questi produttori di auto elettriche, si chiama ATEA, è a pochi km da casa mia.
Ai prossimi aggiornamenti.

settembre 04, 2008

Lode a Blockley Tyres.

Quest'estate ho provato intensamente gli pneumatici Blockley nel lungo viaggio di andata e ritorno, per e dall'Inghilterra, con la XK 120 (oltre 3000 km), per partecipare alle Celebrazioni del 60° XK tenute a Goodwood (vedi Drive tale n°2).
L'unico appunto che posso fare è la rumorosità di rotolamento, del tutto assente sui tradizionali Dunlop RS5 utilizzati in precedenza e già riscontrata su altre gomme più performanti.
Ma maneggevolezza, comfort di guida, tenuta di strada su asciutto e bagnato sono realmente eccezionali.
Sembra di guidare una auto veramente differente, come mi aveva detto chiunque interpellato prima di scegliere Blockley.
Ho trovato gli stessi miglioramenti con la Austin Seven Ulster, direzionalità ottima in rettilineo ed una tenuta in curva impressionante con un fantastico drift. La macchina si è trasformata !
Complimenti per degli pneumatici veramente eccellenti, che raccomando a tutti gli appassionati.

settembre 02, 2008

Un anno di Mac

E' trascorso ormai un anno da quando ho fatto il grande salto: passare al mondo Apple.
L'avessi fatto prima. L'amico PZ (link a lato) è da sempre MacUser e mi ha costantemente martellato per passare il guado: aveva ragione.
Dall'inizio dell'informatizzazione in ufficio ci si è trovati a confronto prima con DOS installato sul glorioso AT dell'IBM, che tutto sommato non era una male, poi con Windows che via via è evoluto ... Evoluto ?
Purtroppo comprando un computer NON Apple te lo ritrovavi tra i piedi, anzi tra le dita.
Posso affermare che il colpo di grazia l'ha dato Vista, e senza nemmeno averlo “visto” all'opera.
La paura di trovarsi con un S.O. di difficile gestione, unita alla necessità di buttare via i computer preesistenti per la fame di memoria RAM, HD di dimensioni continentali e necessità di velocità del processore iperboliche mi hanno convinto di passare dall'altra parte del fiume.
Il passaggio non è stato radicale, primo un MacBook Pro per uso personale, inserito e configurato da solo nella rete di ufficio basata su Windows NT Server (per inserire un nuovo utente PC avrei dovuto chiamare il supporto tecnico perché sicuramente da qualche sarebbe mancato un pallino, una crocetta o una selezione in uno degli innumerevoli e astrusi menu di Windows).
Poi dopo pochi mesi, prima che Bill si ritirasse in pensione, l'ho salutato io, estromettendo tutte le macchine Windows dall'ufficio, server incluso, sostituendole con iMac nuovi fiammanti. Anche la segretaria ogni tanto scopre qualche funzione che la lascia meravigliata dalla semplicità di utilizzo.
Com'è bello comprare una nuova stampante o altra periferica che sia, attaccarla all'USB e adoperarla immediatamente.
Oppure ricevere per posta un file e non avere troppi problemi a trovare un software che consenta quantomeno di capire cosa contiene.
Aggiornamenti, avvio, installazioni; in pochi istanti si fa tutto. Dall'altra parte un aggiornamento o un'installazione nuova poteva richiedere anche qualche ora, se non si piantava a metà; lo stesso avvio del computer richiedeva all'HD un lavoro da atleta olimpionico sempre al top della forma e alcuni interminabili minuti.
Dalla mia esperienza posso distillare questo pensiero che distingue i due mondi: l'informatica deve aiutare a fare le cose e non complicare più del necessario la vita collaborando a farti perdere tempo e talvolta soldi.
Un consiglio sincero: non è mai troppo tardi.