agosto 14, 2008

Drive tale n°2: 60° XK

Premessa
La storia narra la
vicenda di partecipazione alle celebrazioni del 60° Anniversario XK.
Il Viaggio
Andata (voto 8)
Buono per la maggior parte, clima e temperature favorevoli. Qualche sofferenza per il gran caldo (sopra i 30°) a sud di Parigi, poco prima del termine della prima tappa.
Ottimi alloggio e cena al Chateau d'Augerville, vale la sosta se si è in zona.
Bene anche la traversata della Manica (Deppe-Newhaven).
Consueto traffico estivo sulla quasi litoranea meridionale
inglese A27.
Ritorno (voto 6)
A manifestazione chiusa, prima di rientrare, un paio di tappe per necessità motoristiche dei partecipanti (recupero di un blocco motore Mini Cooper S e visita al restauro in corso di una Silver Ghost) che hanno comportato un raid su e giù per l'Inghilterra aggiungendo circa 600 km alla tabella di marcia. Poi, superando il mio scetticismo, Eurotunnel, rapido e confortevole. Al rientro in Francia pochi km e sosta al Chateau de Cocove, anche questo merita la sosta, dove però non abbiamo potuto apprezzare la cucina data l'ora tarda di arrivo.
Il rush finale (1000 km circa) ha messo a dura prova gli equipaggi a causa della meteorologia, quasi sempre pioggia e in quota anche freddino. Riscontrato solo dal sottoscritto con macchina semiaperta, gli altri beneficiavano del tepore dei loro motori che si diffondeva nell'abitacolo.

Le macchine (voto 7½)
Facevano parte del gruppo XK 120 OTS, XK 150 S coupé, E-type OTS serie 1½.
Salendo verso Aosta la 120 manifestava problemi di blocco ai freni dopo 4/5 frenate, il che richiedeva l'intervento del professore per un rapido spurgo per scaricare la pressione nel circuito. Indispensabile d'ora in avanti limitare l'uso dei freni allo stretto necessario.
Appena giunti alla manifestazione rapido giro dai parts sellers e fortunatamente su un banchetto era in bella mostra una pompa nuova, proprio uguale a quella malfunzioante. Immediatamente acquistata e nel pomeriggio detto fatto il professore si è prodigato alla sua sostituzione nel paddock del circuito, dove eravamo parcheggiati, attirando la curiosità di molti partecipanti. Gran soddisfazione per i Blockley Tyres, imbattibili anche sull'acqua, veramente road and track in un unico pneumatico.
La 150 ha sofferto di un problema alla frizione, dopo qualche accenno di malfunzionamento, improvvisamente ha deciso di non funzionare più, a circa 1 km dal nostro alloggio. Primi momenti di sconforto, poi con l'aiuto della 120 che ha operato da carro traino è stata portata al parcheggio dell'albergo. Con l'aiuto di un paio di mattoni, un cordolo di cemento ed una tavola di legno è stato improvvisato un ponte di fortuna che ha consentito al professore di ripristinare il funzionamento. Fortunatamente il problema era ai leveraggi della pedaliera, altrimenti sarebbe stato alquanto difficile procedere all’estrazione del complessivo motore-cambio nel parcheggio dell'hotel.
Inoltre sulla strada del rientro, attorno a Reims, la 150 soffriva anche di una foratura probabilmente a causa di un oggetto contundente raccolto sull'asfalto. L'abile driver è riuscito comunque a sostituire la ruota.
La E-type è quella che ha fatto più giudizio, forse anche per riguardo al suo driver che, convalescente da un incidente motociclistico, non era nella forma migliore. Unico inconveniente, ma usuale se piove, infiltrazioni d'acqua un po' dappertutto in abitacolo e bagagliaio.
Tutte comunque rientrate a casa sulle proprie ruote e grazie alle cure del professore.

La manifestazione (voti 5 e 9)
L'attesa era grande per quanto ci si aspettava di vedere e la collocazione a Goodwood era tra quanto di meglio attendersi. I commenti richiedono una distinzione: organizzazione dell'evento e presenze.
Sull'organizzazione, abituati a frequentare le grandi rievocazioni in terra britannica, il voto è senza dubbio insufficiente. Due giornate identiche, un po' monotone, con pochi elementi che solleticavano l'interesse: per ravvivare ci volevano un paio di gare in circuito e per i partecipanti un paio di road book a disposizione per un giro tra le colline del West Sussex. Un po' dispersiva anche la distribuzione degli spazi, con le bancarelle lontane dal cuore del circuito e alcuni parcheggi per i partecipanti isolati dal resto della manifestazione.
Di grande fascino la cena di gala alla Goodwood House, con una prima mondiale senza repliche, il professsore in farfallino.
Le presenze invece hanno onorato l'avvenimento. Si sono viste praticamente tutte le Jaguar sportive degli anni '50 e '60 che hanno partecipato e vinto all'epoca in giro per il mondo: XK 120 alluminio, C-type, D-type, E-type Lightweight e Lowdrag, Tojeiro, Lister e quant'altro equipaggiato con motore XK. Gran parata dell'Ecurie Ecosse che ha esibito un po' tutti i modelli che hanno fatto parte della scuderia all'epoca, una dozzina circa. Tra l'altro era possibile fare alcuni giri del circuito come passeggero a bordo delle varie macchine presentate. Dopo essermi prenotato ed avendo atteso più di un'ora il mio turno, al momento di salire in macchina: “apologize” c'è la pausa pranzo. Si riparte alle 1 e 30. Ero quasi tentato di lasciar perdere, anche perché piovigginava. Poi alla ripresa mi sono comunque presentato a box e, grande onore, mi è “toccata” una Lister Jaguar dell'Ecurie Ecosse. Il sacrificio di avere a non più di 10 cm dalla coscia la marmitta che mi ha cucinato la gamba a puntino, al limite dell'ustione, è stato ben ripagato dall'emozione dei giri in pista con un pezzo di storia dell'automobilismo sportivo.
Come di consueto in queste manifestazioni non è mancata la presenza dei grandi piloti del passato, primo fra tutti Sir Stirling Moss, l'immancabile Norman Dewis che mi ha autografato un libro sulla sua vita di collaudatore Jaguar, Mike Salmon, Barrie Williams ed altri.
Altrettanto nutrita la schiera di appassionati giunti con le loro XK, stime del sottoscritto fanno presumere la presenza di 400-500 XK, con alcuni pezzi unici tipo 120 Frua, 150S Estate ed altre.
La domenica manifestazione JEC allargata a tutti nel classico prato ha visto arrivare almeno un migliaio di Jaguar di tutte le fogge e le epoche.

La compagnia (voto 9)
Non è un 10 perché M e D non hanno potuto assistere in toto alle giornate ed allietarci a pieno con la loro simpatia a causa della gamba di M.
Il gruppo, io, il professore, E con moglie F, M e consorte D hanno costituito una piacevole compagnia con le signore che hanno ben sopportato i disagi del viaggio, con auto non al top degli attuali standard di confort, e pazientato nelle lunghe e noiose ore, per loro, trascorse alla manifestazione dove i motivi di interesse erano strettamente riservati agli appassionati.
Un gruppo affiatato, da replicare in future occasioni.